Attraverso la proiezione di video che narrano il rapporto genitoriale entriamo nel cuore emotivo di questa straordinaria esperienza.
Troppo spesso si travisano comportamenti estremamente naturali nel rapporto tra genitori e figli.
Quando un figlio inizia a chiedere perché, perché, perché.... a volte riesce ad essere estremamente pungente, cogliendo limiti e difficoltà del genitore. Lo fa perché per lui è necessario; gli è necessario indagare i limiti per scoprirne di nuovi, per scoprire fin dove può arrivare e dove deve fermarsi, per crescere e diventar altro rispetto al genitore.
Travisare e personalizzare questi messaggi rischia di incrinare il rapporto genitore/figlio, mentre saperli cogliere, accettare ed approfondire, diventa un'incredibile possibilità di crescita non solo per il figlio ma anche per l'adulto che, stimolato, si ritrova di fronte ai propri limiti, alle proprie paure e difficoltà.”
Quando il rapporto emotivo è forte e pieno a livello familiare, i figli crescono, e vanno nel mondo spavaldi, forti e solidi, come spavalda forte e solida è la forza della natura nel suo crescere.
Non c'è roccia, vento o tempesta che possa trattenere la forza di una pianta che ha deciso di crescere.
Il video proiettato è “Mi chiamo Sam”
Un padre con gravi disabilità,lo vediamo in uno dei contesti peggiori: un contesto estremamente giudicante, l'aula di un tribunale.
E allora la pazienza, la presenza, il saper ascoltare ma anche saper fare finta di ascoltare, la forza, la determinazione, il coraggio e soprattutto l'amore, l'amore, l'amore (come nella canzone dei Beatles “I love you, I love You, I love You”) diventano pietre fondamentali con cui costruire il rapporto con i propri figli.