Non solo agonismo, ma strumento educativo e veicolo di alti ideali umani e spirituali. Lo sport fa il suo ingresso in Passio 2012 nella giornata del 28 aprile, con un convegno realizzato in mattinata a Novarello e rivolto ad allenatori e dirigenti sportivi per un confronto sulle loro responsabilità educativa. Un convegno sul ruolo "paterno" dell'allenatore. A partire dalle ore 10, quando al "quartier generale" del Novara Calcio allenatori, educatori e dirigenti di società sportive della provincia di Novara e della Diocesi sono chiamati a confrontarsi intorno al tema "L'allenatore come un padre. Mettersi in gioco per l'educazione". Moderato da Mario Armano, presidente provinciale Coni, l'incontro ha per protagonisti la psicologa Fabiola De Paoli e campioni sportivi, ora impegnati nel formare nuove generazioni di atleti: l'olimpionico di scherma Michele Maffei, l'olimpionica di ginnastica artistica Donatella Sacchi – vicepresidente vicario Comitato tecnico Federazione internazionale di ginnastica – il capitano del Novara calcio Carlo Alberto Ludi e l'arbitro internazionale di calcio Alfredo Trentalange.
Lo sport è un percorso educativo, insegna regole e disciplina ed in molti casi ha aiutato giovani in difficoltà a trovare una propria dimensione e una propia coerenza nella vita quotidiana. Questo sostiene Ludi, capitano del Novara calcio, supportato dal parere dell'arbitro internazionale Franco Trentalange, che sostiene: "Lo sport è un appuntamento con la propria coscienza e con i propri doveri. Come arbitro mi sento una responsabilità grandissima durante gli incontri di calcio. Sono un educatore in quel momento, devo applicare delle regole, che servono per fare rispettare la giustizia. Attraverso di essa si raggiunge la pace e l'arbitro con le sue azioni permette di valorizzare la giustizia e di trasmettere i valori della pace e dello stare insieme".
I valori che una persona trasmette sono importanti anche nel mondo dello sport commenta Fabiola De Paoli, che sostiene che il confronto sia la migliore arma per vincere le proprie paure; attraverso il confronto una persona si fortifica ed in particolar modo uno sportivo riesce a rendere meglio in campo sia individualmente sia in relazione ai compagni di squadra.
Anche le sconfitte servono a crescere,come persona e come atleta professionista. Michele Maffei ha subito sconfitte nella sua carriera agonistica, ma esse hano portato alle medaglie olimpiche, frutto dello sforzo derivato dal migliorarsi.
"Chi vince perde e chi perde vince" sostiene Donatella Sacchi. Le persone si fermano col pensiero al momento successivo la vittoria o la sconfitta. Ma nel futuro sarà servita di più la sconfitta, o la vittoria per la carriera agonistica?