Giovedì 06 Marzo 2014, h 11:00
Energia, una scommessa da non perdere
Fisica, chimica e tecnologia alla ricerca di fonti e di strategie energetiche al servizio dello sviluppo umano
Novara, Auditorium dell’Istituto Magistrale Contessa Tornielli Bellini
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Conferenza
Relatore: Nicola Armaroli, Dirigente di ricerca presso Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività, Bologna
A cura di: Comitato per il Progetto Passio
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PRESENTAZIONE

Senza energia non c’è sviluppo. E il pianeta Terra è sempre più affamato di energia, richiesta da una popolazione mondiale che cresce al ritmo annuo di 80 milioni: quasi una Germania in più allo scoccare di ogni nuovo anno. Come ottenere l’energia, sempre più necessaria? I combustibili fossili sono, da circa 100 anni, la risposta più ovvia. Petrolio, gas e carbone, potenti e facili da usare, hanno permesso uno sviluppo economico e tecnologico prima impensabile, oltre a un grave, indesiderato, impatto ambientale. Ma quanto dureranno? Nessuno sa di dirlo con certezza, ma numerosi segnali lasciano sospettare che sia in vista una diminuzione della loro disponibilità, e che l’estrazione si farà gradualmente meno economica e più problematica ecologicamente. Inoltre i combustibili non sono distribuiti uniformemente sulla terra, e i conflitti internazionali per il controllo delle aree in cui si trovano potrebbero divenire in futuro ancora più aspri. Ma come ottenere nuove fonti energetiche? Il nucleare non è una via realisticamente percorribile, per ragioni economiche e di sicurezza (il recente incidente di Fukushima ne è solo l’ultimo esempio). Non resta che rivolgersi alle energie rinnovabili: sole, vento, idroelettrico, geotermico, biomasse, maree e onde del mare, e – in un futuro si spera vicino – la fotosintesi artificiale. Inesauribili, abbondanti, ben distribuite e – salvo eccezioni – ecosostenibili, possono colmare le attuali diseguaglianze e favorire la pace. Ma non è facile “catturarle”, immagazzinarle e trasformarle in altre forme energetiche. Si apre una sfida e una gara contro il tempo, per un’attività di ricerca e un processo culturale che consentano di imparare a usare le nuove forme di energia, e a razionalizzarne l’uso.