Udire le voci di Gaudenzio e dei personaggi che popolano la sua “parete”. È un sogno che si avvera – per una sera soltanto – grazie agli attori Compagnia Della Civetta, che impersonano il Ferrari, il suo aiutante Sperindio Cagnoli, e altri personaggi della Varallo del ‘500. Mentre le 21 scene della vita di Cristo, illuminate nella chiesa oscura, prendono vita, intrecciandosi al lavoro dei pittori.
In una primavera di inizio Cinquecento Gaudenzio Ferrari e Sperindio Cagnoli arrivano presso il convento francescano di Varallo: qui comincia lo spettacolo. Ma comincia anche in una notte lontana a Betlemme. Ma non solo. Comincia anche nel momento in cui un uomo decise di dipingere qualcosa sulla roccia di una caverna. Storia. Spiritualità. Arte. Questo è "Voci dipinte".
Compito dello spettacolo, creato appositamente per i 500 anni della Parete gaudenziana di Varallo, è raccontare il tramezzo grazie al teatro, mezzo per sentire quelle "voci dipinte" che ancora oggi vivono tra l'intonaco e i colori, perché sulla Parete non si muovono semplici figure appiattite, ma pulsa la vita, catturata dalla mano di un artista. Al centro dello spettacolo è la vicenda di Cristo, percorsa da Gaudenzio mettendone in evidenza tutto il carattere umano: non semplici figure dipinte, ma veri uomini e vere donne soffrono sulla Parete; per una sera le loro voci si incarneranno nel corpo degli attori. E poi la storia: quattro personaggi, tutti realmente esistiti, si muovono all'interno dello spettacolo, da Gaudenzio Ferrari, che già pensa al "teatro del sacro" del Sacro Monte, al suo collaboratore Sperindio Cagnoli, dalla prima moglie del Ferrari, Francesca, al nobile Emiliano Scarognino. Rappresentato direttamente sotto gli affreschi del Ferrari in un'atmosfera suggestiva "Voci dipinte" è un momento unico di incontro tra l'Arte e la Parola.