Venerdì 19 Febbraio 2016, h 20:45
Creazione, creatività e creato: un inedito Atelier della fede
Novara, Duomo
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Incontro di riflessione
Con: Padre Marko Ivan Rupnik, pittore, scultore, teologo e direttore dell’Atelier dell’Arte Spirituale del Centro Aletti di Roma
Introduce: mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara
A cura di: Comitato per il Progetto Passio

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DESCRIZIONE

CRONACA

SPIRITO SANTO, CREATORE DI COMUNIONE
Padre Rupnik dà inizio ai Quaresimali della Cattedrale di Passio 2016

«Qual è il volto dello Spirito Santo?». Così padre Marko Ivan Rupnik, teologo, pittore e scultore, interroga il pubblico riunito venerdì 19 febbraio nel Duomo di Novara per il primo del quattro Quaresimali della Cattedrale proposti da Passio 2016. «Se il Padre e il Figlio hanno un’analogia umana per accedere al segreto della forma divina, lo Spirito sembra più impalpabile», ha detto poco prima il vescovo mons. Franco Giulio Brambilla, a introduzione della serata, accompagnata dai canti della Chiesa cattolica ucraina di Novara. «Il volto dello Spirito è invisibile, ma esso traspare – risponde Rupnik – in quello di ogni uomo che vive come figlio di Dio». Una vita in Cristo che – spiega padre Marko –, inizia «con il battesimo, in cui moriamo come individui, isolati dagli altri, per risorgere come persone, in comunione profonda tra noi e con Gesù, come Gesù è in intima unione col Padre», e prosegue nella vita quotidiana, in cui «ciascuno è chiamato a vivere da figlio di Dio, nella Chiesa, senza cercare protagonismi, ma offrendo se stesso liberamente come dono per gli altri». Ognuno a suo modo, seguendo le ispirazioni che avverte in sé, e affidandosi ad esse per intraprendere strade e compiere scelte di vita. Come capire se sono ispirazioni davvero “divine” e non puri capricci e fissazioni umane? «Se sono rivolte al bene comune – spiega Rupnik –, se col passare del tempo chi ci conosce riesce a scorgere nella nostra vita un rimando al Vangelo». Ogni frammento di vita narra così una pagina di Scrittura, e si unisce ogni altro istante dell’esistenza. Come l’arte sacra in cui «ogni immagine in una chiesa non è isolata, ma deve essere in relazione vitale e simbolica con le altre e con l’intero spazio liturgico». Così fede e vita devono procedere in stretta armonia, perché «se sei campione mondiale nel salto con gli sci – conclude padre Rupnik con un esempio di vita concreta –, e non cerchi te stesso ma ti doni agli altri gratuitamente, le fatiche e successi saranno l’offerta che porti a Dio, con il pane e il vino, perché nella celebrazione eucaristica diventino cibo di eternità e bevanda di salvezza».



PRESENTAZIONE

 

RUPNIK, L’ARTE DELLO SPIRITO
Il teologo e scultore sloveno apre i Quaresimali della Cattedrale

L’espressione di un mondo interiore, misterioso e vitale, in cui l’uomo incontra Dio. È l’arte vissuta come avventura dello Spirito quella di cui parlerà padre Marko Ivan Rupnik, teologo, pittore e scultore, al pubblico riunito nel Duomo di Novara venerdì 19 febbraio, alle 20.45, per il primo Quaresimale della Cattedrale proposto da Passio, intitolato “Creazione, creatività e creato. Un inedito Atelier della fede”. L’incontro, introdotto dal vescovo mons. Franco Giulio Brambilla e ritmato dai canti del gruppo vocale della Chiesa cattolica orientale ucraina di Novara, sarà videotrasmesso in diretta streaming a 15 sale parrocchiali della Diocesi. Autore – con l’équipe dell’Atelier dell’arte spirituale del Centro Aletti di Roma, di cui è direttore – dei mosaici della cappella Redemptoris Mater in Vaticano, delle basiliche di Fatima e di San Giovanni Rotondo e della facciata del santuario di Lourdes, Rupnik è il testimone di un’arte in dialogo tra tradizione cristiana di Oriente e Occidente, antichità e contemporaneità, alla ricerca di un linguaggio simbolico capace di comunicare all’uomo d’oggi il mistero della salvezza.

 

MARKO IVAN RUPNIK

Padre Marko Ivan Rupnik è nato nel 1954 a Zadlog, in Slovenia. Nel 1973 entra nella Compagnia di Gesù. Dopo la filosofia, studia all’Accademia di Belle Arti di Roma. Seguono gli studi di teologia alla Gregoriana a Roma. Qui si specializza in missiologia, con una licenza su "Vassilij Kandinskij come approccio a una lettura del significato teologico dell’arte moderna alla luce della teologia russa". Diventa sacerdote nel 1985. Nel 1991 consegue il dottorato alla Facoltà di missiologia della Gregoriana con una tesi guidata da p. Špidlík dal titolo “Il significato teologico missionario dell’arte nella saggistica di Vjaceslav Ivanovic Ivanov”. Dal settembre 1991 vive e lavora a Roma presso il Pontificio Istituto Orientale – Centro Aletti di cui è direttore. Insegna alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Liturgico. Dal 1995 è Direttore dell’Atelier dell’arte spirituale del Centro Aletti. Dal 1999 al 2013 è stato consultore del Pontificio Consiglio per la Cultura e dal 2012 è consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Nel 2013 riceve il dottorato honoris causa dall'Università Francisco de Vitoria di Madrid e nel 2014 dalla Facoltà di Teologia di Lugano. All’attività di artista e di teologo affianca da sempre quella più specificamente pastorale, soprattutto attraverso conferenze e la guida di numerosi corsi ed esercizi spirituali.